Un sogno d'estate!
Tocca
a me? Bene, allora sappiate subito che l’esito del congresso ha superato
qualsiasi positiva previsione. Non si è trattato di una maggioranza, ma della totalità
dei presenti; dico la totalità dei presenti ha votato per il SI. Si ad uno
sciopero mondiale delle PAROLE! Nessuno aveva mai visto una organizzazione così
spontanea, efficiente ed efficace, precisa, puntuale e nello stesso tempo di
una grande coralità. Soprattutto considerando che era la prima volta che
accadeva un evento talmente straordinario.
Va
detto che era nell’aria, da molto tempo e ovunque. Perché il senso di profonda
stanchezza che ci stava pervadendo non era dettato solo dalla inusitata
frequenza di uso che di noi si fa da per tutto, ma dall’essere usate così
vigliaccamente. Alcune di noi si erano suicidate! E tra queste: pace, lavoro,
giovani, onestà, politica, responsabilità … ed altre mille e trecento! Un suicidio di
massa! Allora s’è detto basta! Ci siamo chiamate tutte e non solo noi tutte, le
originali, ma ognuna di noi aveva le sue cento, mille, diecimila omologhe
accanto a sé, in totale saremo state qualche decina di miliardi. E … tutte
tradite? Si, tutte, chi più chi meno tutte tradite, e anche tutte pervase da un
senso profondo dello scoramento, della incredulità che intorno a noi si stava
generando. Per non parlare di quelle di noi usate per i soliti luoghi comuni in
cui vengono solitamente affollate per esprimere concetti sempre falsificanti la
realtà delle cose.
Che
inganni, che mortificazioni. Tutta colpa degli umani! . (da "Un barbouilleur di papier" ,di Massimo Scalabrino-.pag.90. Edizioni Simple)
Mi
sono svegliato sorridendo! Era l’ora che le PAROLE scioperassero! Convinto che
fosse vero ho acceso la radio.
NO! I soliti quaqquaraquà,! A cui se ne era aggiunto uno che, in barba ai
congiuntivi, stava paragonando la Corea del Nord alla Svizzera!
Aveva
ragione Calderon de la Braca “ Anche i re sognano di essere re ed in tale
inganno vivono regnando ”
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