martedì 3 dicembre 2013

Dell’amore in fb


Scorro rapidamente e volentieri, spesso con divertimento, quanto, di testi e di foto, viene pubblicato  su fb. Appare, secondo me, un mondo pieno di tanti interessi, di tanta voglia di presentarsi sia come pensiero, che come immagine. Sinceramente trovo che fb sia un veicolo formidabile di comunicazione. In alcuni casi, quelli troppo personali e legati al proprio ambito di conoscenze ed anche di parentele, illustrano un vivere giovane e sufficientemente sereno, nonostante le passioni e le tragedie che attraversano tante vite. Le valutazioni del momento politico in cui viviamo, lettura consigliabile a tutti coloro che di politica si occupano, sono dure e spietate,  e molto realistiche; c’è solo da augurarsi che al momento di dire pubblicamente la propria (il voto) ci si ricordi di cosa sono stati questi anni di crudele idiozia, di falsi e falsificanti progetti. Purtroppo nell’analisi proposta non vi appare quasi mai un suggerimento, una ipotesi di lavoro che trovi dei “mi piace” criticamente costruttivi. Altre espressioni come quelle legate ad un linguaggio poetico sono carezzevolmente romantiche, di un romanticismo leggermente incipriato e gradevole. Non è la mia, in questo caso, una critica letteraria, che per altro  non sarei in grado di fare, ma una valutazione che tende a comprendere lo spirito dell’autore o dell’autrice, nel loro giusto bisogno di esternare a se stessi e, perché no, anche ad altri, un sentimento intimo come l’amore. Quest’ultimo non mi pare sia trattato con la profondità che, secondo me, merita. Con quella profonda serietà che pur nella gioia che produce dia, a chi ne legge, opportunità di giudizi e suggerimenti che transitando dal cuore al cervello, possano aggiungere gradi di conoscenza su uno dei più straordinari sentimenti dell’umanità, l’amore. Qui, su fb, l’esprimersi è sintetico, quasi sempre riportando brevi “pensierini” adatti più che altro alla lettura durante la gustazione di un bacio di cioccolata!
C’è, nel maggiore dei casi, riferimento solo alla fisicità dell’amore e molto spesso alla delusione ed alla perdita di questo lato, fondamentale, dell’amare.

Cosa sia, da cosa nasca, di che cosa viva e del perché a volte ci muoia tra le braccia, non ne parla nessuno, o sono io che non ne percepisco alcuna nota. Non mi aspetto certo di leggere Fromm o Freud oppure il loro banali imitatori, che tutto sommato altro non fanno che offrire riassunti statistici di fatti e persone; ne mi aspetto analisi di esperti navigatori tra neuroni, sinapsi e aggeggi del genere! Mi piacerebbe poter leggere “i perché” di ognuno per capire se l’amare e l’amore siano qualcosa di diverso da un “software” inventato dai cosiddetti “geni”, di cui siamo spesso ignari portatori,  per indicarci la strada più piacevole a prolificare e così continuare, loro, a vivere il più a lungo possibile.

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