Innanzitutto apparterrei al sesso femminile, e come
tale oggi mi presenterei con in braccio la mia bella figliolina, che dopo
millenni di gestazione è nata da pochissimo e, purtroppo, ancora neonata mi sta
morendo! Vorrei apparire come la contadina che avanza nel quadro di Pellizza da
Volpedo.
Intanto non permetterei alla mia bimba di morire da
sola, prima di me, e mi organizzerei per un bel suicidio! Ma prima di questo
salubre gesto vorrei lasciare scritto, in un ipotetico testamento che nessuno
leggerà esattamente con la stessa incuria e prosopopea con cui sono trattata,
le ragioni di tutto questo! Io, maestra?! Ma di che o di chi?! Con tutto il
rispetto per il lavoro dei veri maestri che riescono ad insegnare qualcosa, io
che sono vecchissima, non ho insegnato niente a nessuno! Anche se tutti, e dico
tutti, si vantano di avermi avuta come maestra. L’unica cosa che con tanta
fatica sono riuscita a far nascere, con una gestazione senza tempo e spazio, è
questa bambina! A lei ho dato un nome che fosse una speranza, amata da tutti
gli esseri umani, quelli giusti, sereni, amanti curiosi e sinceri della loro
vita in questa casuale natura. L’ho voluta chiamare “democrazia”!
Furono organizzate feste grandiose per la sua
nascita. E, con mia grande gioia, nessuna delle grandi correnti religiose, mono
o pluri teiste, volle partecipare a questa festa grandissima. Ai suoi primi
vagiti alcuni popoli di grande tradizione culturale vollero prendersela tra le
braccia e sbaciucchiarmela tutta. Ne ero orgogliosa e felice. Tanto che in suo
nome molti popoli si dettero nuove leggi e nuovi governi. Io vidi e lessi con
piacere che si definivano appassionati della mia creaturina, cioè democratici!
Adesso quelli stessi popoli, non credendo in se
stessi per la semplice ragione che non sapevano niente di me né volevano
saperne, si sono cosi appassionati al “kratein” della mia bambina da dimenticarsi
completamente il “demos”. La mia bimba cresce da un lato e deperisce
dall’altro. Il lato che deperisce è il più poveramente semplice, quello
abituato ad applaudire il primo imbecille furbastro che salito sui propri
tacchi, cerca di mutarmi e trasformare la mia bimba abituandola, fin da
piccola, ad essere una straordinaria e bellissima puttana!
Non lo permetterò! Il “demos”, tradito dai propri
governanti che gli hanno tolto limiti e frontiere rendendo il mondo un unico
giardino, si è illuso di godere la libertà di poter camminare sull'erba fresca,
mentre loro, i “kratein”, continuano ad accumulare prodotti su prodotti,
camminando e calpestando la testa dei “demos”, senza capire che i vecchi
sistemi di accumulo di capitali non sono più di moda, non sono più plausibili.
Il povero corpicino della mia bimba, la parte
“demos”, per cercare di reagire si schiera con chi fin’ora l’ha sfruttata, ed
avrebbe deciso di far crescere di più il suo braccio destro, facendolo agitare
stupidamente, senza ricordare di cosa storicamente per l’appunto, è stato
capace di fare. L’ho sorpresa ad alzarlo sopra la testa per salutare non so
chi.
Eccoci alla mia decisione: la Storia scompare e con
essa tutti i suoi figli, passati, presenti e ovviamente futuri, la mia adorata
bimbina compresa!
Non resta che la Geografia … ed anche questa non
gode una grande salute!
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