Applausi
a non finire! Tanti, tantissimi applausi. E’
cominciata così una mattinata: molti applausi tributati da chi aveva poco prima
ricevuto qualche bello schiaffone. Tutti contenti; perché finalmente sono stati
mandati all’inferno, sia quelli vivi che quelli non più vivi. Anche se, tra gli
uni e gli altri, qualcuno, forse, si è salvato!
Si può e si deve giudicare il giudice, chiedendoci
a quale legge fa riferimento il suo tribunale. Mi pongo questa domanda perché
da quello stesso tribunale non viene scacciato chi, in un lunghissimo passato
ed in un attualissimo presente, si è comportato peggio del peggio, addirittura
ha fatto scuola agli attuali cattivacci. Insomma, diceva il Grande “chi è senza
peccato scagli la prima pietra!”. Il giudice, di per se forse innocente, in
questo caso ha peccato di mancanza di memoria. Quesito: corrompe più il denaro
o una promessa, che non è dimostrabile
nella sua realizzazione? Qui non è una questione di un “do ut des”. Il fatto è l’aver
tratto, forse, in inganno interi popoli, in tutti i più sofisticati modi
possibili, in piena coscienza di ciò che si stava facendo, utilizzando una
fantastica immaginazione, raccomandando loro di essere … senza, mai neppure un
attimo, esserlo loro., al limite solo per salvare la faccia.
Essere, cosa? Ma, buoni, ultimi, umili, porgitori
di altra guancia, elemosinieri elargitori di immense ricchezze in cambio di
perdoni, salvezze eterne e via elencando … promettendo, ne più ne meno, che il
regno dei cieli. Mai felicità e conoscenza su questa terra. Nel frattempo, a
partire dall’inizio, quando ancora nessuno osava esprimere una critica che
avrebbe comportato una scomunica o il rogo, si costruivano e si realizzavano in
onore della vasta famiglia divina, palazzi, chiese ed opere d’arte di
magnificente bellezza. Meno male. E loro, ieri, gli schiaffeggiati? Niente,
tutti zitti con la coda tra le gambe, pronti all’applauso. Riconoscenti per
aver preso per ora solo un paio di ciaffoni. Il giudizio finale, così gli è
sempre stato detto, ed a loro fa comodo crederci, non è di questa terra. L’inferno,
come si sa, può attendere! O, era il paradiso che poteva attendere?!
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