Attenzione che non sono io a dare tutta questa
importanza a quelle cose lì! O meglio: sono perfettamente d’accordo con chi da loro tutta l’importanza che meritano ed
anche un pochino di più. Nell’antichità greca e romana, ai tempi dei grandi
saggi da Socrate a Platone fino ai grandi latini come Cicerone ed oltre, nello
spaziarvi con condimenti di violenti o dolci innamoramenti, e chi più ce ne ha
più ce ne metta, non si faceva distinzione sugli “oggetti” da cui trarre
piacere o dare e ricevere affetto. L’amare un fanciullo o una fanciulla da
parte di un uomo e così viceversa da
parte di una donna, non destava interesse e giudizi da nessun punto di vista.
Adriano, il grande imperatore, s’innamora di un giovinetto e lo deifica
costruendogli un grande tempio, una volta prematuramente morto. E Adriano era
un uomo che sulle orme di Alessandro il Macedone conquistò tutta l’Europa e
parte dell’Asia. Senza dover ricordare il dolore di Achille per l’uccisione del
suo amico Patroclo. E neppure parlo di Ulisse e le sue meravigliose ed
unidirezionali avventure! Di che parlo, allora? Di quella meravigliosa parte
del corpo umano che va sotto la definizione di “organi genitali”. Lo stesso
grande Michel de Montaigne lamenta all’inizio del terzo capitolo dei suoi “Les
essais”, che di loro, degli organi genitali, non se ne parla per niente. Su di
essi, molto recentemente, sono stati scritti montagne di libri, scattate
miliardi di immagini, girati kilometri di film. Tutto diviso in categorie ben
descritte a seconda di singoli fruitori, sia sani che leggermente ansiosi. Anzi
sugli stati d’ansia causati da una mala interpretazione del loro uso ne è nata
una feconda scuola
d’indagine e di pensiero per opera di un signore viennese, che riuscì ad
attribuire loro ogni possibile incubo e misfatto! E loro?! Loro, niente:
neppure una parola, un gesto in difesa della loro essenza. Vero è che non hanno
il dono della parola, anche se sanno
benissimo come si fa a farsi intendere. C’è da dire, quasi a loro discolpa, che
la loro vita nelle ultime centinaia di anni è stata molto imprigionata! Sempre
coperti di panni, di stoffe, mai un respiro all’aria aperta … anzi la cosa è vietatissima!
Tant’è che, in parte si sono rattrappiti ed in parte si sono impallidite,
perdendo gli uni il loro gusto sballonzoloni e le altre quella coloritura rosa
che da il vivere all’aria aperta. Tuttavia la
conoscenza della loro essenza, da parte dei più giovani fruitori anziché
essere affidata a maestri di grande esperienza che ne indicassero i più
godibili e gentili utilizzi, nasce ancora oggi da un auto didattismo che il più
delle volte sfocia in un loro pessimo, maldestro e violento uso. Vengono utilizzati per fare
del male, uno dei mali peggiori che esistano come quello di farsi violenza tra
di loro, oppure, ed al contrario, sacrificati al non uso, dedicandone questa
non funzione ad un qualche divinità di passaggio, magari per far guadagnare al
resto del corpo un nirvana qualsiasi od un paradiso, in ambo i casi,
indimostrabili! La più grande delle tristezze nasce quando a loro si
attribuiscono poteri magici portatori di dannazioni più o meno eterne, ovviamente
diaboliche, ma soprattutto dannosissime vita natural durante: perché li
costringono ad una non vita di continuo
e deturpante sacrificio. Altra
tristezza è quando li si pensa funzionanti solo nelle primavere e nelle estati
della vita, addirittura indicandone l’uso, in maniera schifiltosa, quando se ne
pensa l’uso negli autunni o addirittura negli inverni della vita stessa!.
Recentemente ne ho preso da una parte uno, quello
che ho sempre a portata di mano, e
chiedendogli se può rispondermi anche a nome dell’altra, gli ho chiesto cosa
pensava fosse il meglio per loro. La risposta è stata immediata quasi fosse
frutto di un lungo pensare. Essi non capiscono perché i loro portatori non
vengono istruiti fin da piccolissimi al loro più corretto e godibile utilizzo.
Solo un insegnamento ben fatto e finalizzato alla piena comprensione del
reciproco rispetto ed uso evita, da un lato, violenze e pessimi sfruttamenti ed
offre, dall’altro, una cosciente e progressiva godibilità dell’apparato. Mi
sono complimentato con lui per la sua chiarezza. Sono talmente d’accordo con
lui, che mi sono dichiarato disponibile, in condizioni ambientali ottimali, e
solo sulla sua controparte a metterci sempre, come si usa dire oggi, a metterci
la faccia!!
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