martedì 1 aprile 2014

Parliamo di una cosa importante

Attenzione che non sono io a dare tutta questa importanza a quelle cose lì! O meglio: sono perfettamente d’accordo con chi  da loro tutta l’importanza che meritano ed anche un pochino di più. Nell’antichità greca e romana, ai tempi dei grandi saggi da Socrate a Platone fino ai grandi latini come Cicerone ed oltre, nello spaziarvi con condimenti di violenti o dolci innamoramenti, e chi più ce ne ha più ce ne metta, non si faceva distinzione sugli “oggetti” da cui trarre piacere o dare e ricevere affetto. L’amare un fanciullo o una fanciulla da parte di un uomo  e così viceversa da parte di una donna, non destava interesse e giudizi da nessun punto di vista. Adriano, il grande imperatore, s’innamora di un giovinetto e lo deifica costruendogli un grande tempio, una volta prematuramente morto. E Adriano era un uomo che sulle orme di Alessandro il Macedone conquistò tutta l’Europa e parte dell’Asia. Senza dover ricordare il dolore di Achille per l’uccisione del suo amico Patroclo. E neppure parlo di Ulisse e le sue meravigliose ed unidirezionali avventure! Di che parlo, allora? Di quella meravigliosa parte del corpo umano che va sotto la definizione di “organi genitali”. Lo stesso grande Michel de Montaigne lamenta all’inizio del terzo capitolo dei suoi “Les essais”, che di loro, degli organi genitali, non se ne parla per niente. Su di essi, molto recentemente, sono stati scritti montagne di libri, scattate miliardi di immagini, girati kilometri di film. Tutto diviso in categorie ben descritte a seconda di singoli fruitori, sia sani che leggermente ansiosi. Anzi sugli stati d’ansia causati da una mala interpretazione del loro uso ne è nata una feconda scuola d’indagine e di pensiero per opera di un signore viennese, che riuscì ad attribuire loro ogni possibile incubo e misfatto! E loro?! Loro, niente: neppure una parola, un gesto in difesa della loro essenza. Vero è che non hanno il dono  della parola, anche se sanno benissimo come si fa a farsi intendere. C’è da dire, quasi a loro discolpa, che la loro vita nelle ultime centinaia di anni è stata molto imprigionata! Sempre coperti di panni, di stoffe, mai un respiro all’aria aperta … anzi la cosa è vietatissima! Tant’è che, in parte si sono rattrappiti ed in parte si sono impallidite, perdendo gli uni il loro gusto sballonzoloni e le altre quella coloritura rosa che da il vivere all’aria aperta. Tuttavia la  conoscenza della loro essenza, da parte dei più giovani fruitori anziché essere affidata a maestri di grande esperienza che ne indicassero i più godibili e gentili utilizzi, nasce ancora oggi da un auto didattismo che il più delle volte sfocia in un loro pessimo, maldestro  e violento uso. Vengono utilizzati per fare del male, uno dei mali peggiori che esistano come quello di farsi violenza tra di loro, oppure, ed al contrario, sacrificati al non uso, dedicandone questa non funzione ad un qualche divinità di passaggio, magari per far guadagnare al resto del corpo un nirvana qualsiasi od un paradiso, in ambo i casi, indimostrabili! La più grande delle tristezze nasce quando a loro si attribuiscono poteri magici portatori di dannazioni più o meno eterne, ovviamente diaboliche, ma soprattutto dannosissime vita natural durante: perché li costringono ad una non vita di continuo  e deturpante sacrificio. Altra tristezza è quando li si pensa funzionanti solo nelle primavere e nelle estati della vita, addirittura indicandone l’uso, in maniera schifiltosa, quando se ne pensa l’uso negli autunni o addirittura negli inverni  della vita stessa!.

Recentemente ne ho preso da una parte uno, quello che  ho sempre a portata di mano, e chiedendogli se può rispondermi anche a nome dell’altra, gli ho chiesto cosa pensava fosse il meglio per loro. La risposta è stata immediata quasi fosse frutto di un lungo pensare. Essi non capiscono perché i loro portatori non vengono istruiti fin da piccolissimi al loro più corretto e godibile utilizzo. Solo un insegnamento ben fatto e finalizzato alla piena comprensione del reciproco rispetto ed uso evita, da un lato, violenze e pessimi sfruttamenti ed offre, dall’altro, una cosciente e progressiva godibilità dell’apparato. Mi sono complimentato con lui per la sua chiarezza. Sono talmente d’accordo con lui, che mi sono dichiarato disponibile, in condizioni ambientali ottimali, e solo sulla sua controparte a metterci sempre, come si usa dire oggi, a metterci la faccia!! 

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