Per essere stato uno spettacolo è stato
spettacoloso! Dicono le cronache che nel mondo è stato visto da due miliardi di
persone. Oddio! Visto che, uno più uno meno, siamo circa sette miliardi …
proprio un gran pienone non c’è stato! Va bene che qualcuno aveva altro da fare
che starsene a vedere la televisione. Peccato. Peccato perché lo spaccato
(pardon per la cacofonia) di quel mondo era interessante. Tra i grandi capi
delle grandi nazioni c’era anche il Presidente dello Zimbabwe, che a rigor di
legge avrebbe dovuto essere arrestato sulla scaletta del suo aereo, visto che
un tribunale internazionale lo ha condannato per qualche sciocchezza. Ma noi
umani siamo buoni quando chi fa del male lo fa in serie, ed ammazza più gente
possibile in gruppo e non uno per volta. Il singolo omicidio ci fa orrore. Invece non ci fa neppure un pochino di orrore
l’appoggio che qualcuno ha dato a dittatori spietati, per l’occasione sud
americani, inventori di un nuovo sistema per far sparire la gente che gli
diceva di no: imbarcarli su un aereo e farli scendere in corsa, pardon, in volo
sull’oceano. Desaparecidos, circa 30.000 persone, quasi tutti giovani. Anzi
l’occasione è buona per una foto ricordo, sul balcone di casa Chissà se si sia
trattato del clima, ma nemmeno si prova orrore nell’aver sentito promettere
giustizia ( che roba sia non si sa) e poi tornati tra le 146 colonne del
Bernini, dimenticarsene. Chi non se ne dimenticava veniva colpito da una
fucilata alla schiena mentre diceva messa. A lui, questo prete morto ammazzato,
di far miracoli non gliene importava un fico d’india. Un altro di loro, molto
simile, diceva: “quando do da mangiare ad un povero mi chiamano santo, quando
chiedo perché un povero non ha da mangiare, mi chiamano comunista”. Avrebbero
voluto più giustizia qui, su questa terra! Ma come, non ci basta quel grande e
spettacoloso spettacolo? A me, si! Mi sono commosso nel vedere tante teste
coronate, vestite a festa, con cappellini meravigliosi, sorridere compiacenti e
commosse. Re e regine, principi e principesse, presidenti e presidentesse, e
poi tanti ma tanti bambini da sbaciucchiare! Attenzione! Ci sta, perché così è,
che tra i due miliardi di persone che hanno visto questo spettacoloso
spettacolo ci sia qualcuno che ha una incrollabile ed indiscussa fede in ciò
che vede e sente. A costoro va tutto il mio sincero applauso, privo di qualsiasi
commento e critica. Anche se immagino, del mio giudizio, non sapranno cosa
farsene.
La fede, quando è fede, è una cosa seria che
nessuna malafatta umana distrugge, che nessuna razionalità scalfisce.
Giustamente.
Rispondeva Krishna ad Arjuna, qualche migliaia di
anni fa, che vedere gente pregare
divinità diverse da lui, non lo turbava, era sufficiente che la preghiera fosse
sincera.
A volte le cose cambiano, soprattutto se c’è un
gruppetto di astuti che di queste preghiere ne fanno come di ogni erba un
fascio e con questo impediscono ai loro oranti una vita terrena felice in
cambio di una vita eterna eternamente felice, previo pagamento di una quota
perenne di iscrizione al loro circolo religioso. Diversamente al Bernini, ed a
tutti gli altri bernini, chi avrebbe pagato le 146 statue e tutto quel
colonname?! E meno male che almeno queste ancora oggi ci sovrastano con tutta
la loro bellezza!
Prevengo una domanda. Se a te, cioè a me, tutto ciò
non interessa per quale strana ragione te ne occupi? Perché, eccovi la
risposta, ritengo che la fede religiosa sia una cosa seria e che dovrebbe
essere amministrata e governata da gente seria. Gente che non debba permettere
a milioni di persone di gettarsi nel fiume Gange per purificare il proprio
animo, che non si possa permettere di mistificare la parola di un qualcuno che
centinaia di anni fa dava all’umanità un indirizzo di vita di straordinaria
profondità, solo per arroccarsi in un castello da dove sparare assurdi dogmi,
rivestendoli di infallibilità ed altri curiosi tessuti di parole: eresie,
apostasie, scomuniche, perdoni e confessioni, unzioni e via narrando!
La cosa tuttavia mi rattrista e mi incuriosisce!
Nessun commento:
Posta un commento