Ho incontrato un mio vecchissimo amico! Seduto su
una panchina, si stava riscaldando ad un tiepido sole. Mi ha riconosciuto lui
per primo, chiamandomi per nome! Sei te, vero?! Accidenti! Ma come stai? Quanto
tempo è che non ci vedevamo! Mi sono seduto accanto a lui. Guardandolo bene in
faccia m’è subito venuto di complimentarmi per il suo aspetto. Poche rughe,
volto disteso, bel sorriso, mani ferme e curate; direi elegante e misurato,
come sempre!
Allora, vecchio mio? Vecchio sarai te, visto che
siamo coetanei! Ridacchiamo, chiacchieriamo riprendendo fili di discorsi e di
ragionamenti, come se ci fossimo visti due giorni fa. A proposito, mi dice,
visto che ti ostini a crederti uno scrittore, mi puoi dare un consiglio?! La
prima tentazione è quella di dargli un sicuro indirizzo su dove farsi mandare.
Sono o non sono un bravo scrittore! Ridacchiamo, e poi, bonariamente gli dico,
spara. Mi chiede se ricordo la sua vita, la sua compagna, i suoi figli, l’amore
che lo lega a loro. Tutto e bene, sostengo … quindi?
Quindi, detto in termini di comune comprensione, mi
sono innamorato! La cosa non mi meraviglia tanto, conoscendolo bene: so per
certo che in passato s’innamorava ogni cinque minuti! E per fortuna, restava
innamorato giusto cinque o sei minuti. Glielo dico e ne sorridiamo insieme.
Continua a sorridere, lui da solo, con un velo di
tristezza. Lo guardo. E, allora? Allora, un bel piffero! Cioè, gli chiedo. Si
tratta di una fanciulla … Lo interrompo: una fanciulla? Si, a conti fatti se sua
nonna avesse generato giovanissima sua mamma e così questa anche lei, mamma
lo fosse diventata, la fanciulla in
questione potrebbe essere mia nipote! Ti basta, mi chiede!
A me?! E di
cosa ti sei innamorato? Magari è una gran bella figliola!
Una volta mi sarebbe bastato che fosse solo quello.
Aiutami, se sei uno scrittore: sono alla ricerca di una parola, di una
immagine, di un concetto che superi tutte le espressioni che normalmente si
usano per esprimere questa sensazione che mi genera questo magnifico sentimento.
Addirittura un sentimento … con o senza desiderio?
Bella domanda! Che comprenda anche il desiderio,
che in questo caso, ti assicuro, sarebbe
fratello gemello dell’utopia. Mi hai capito?
No! Comunque tentiamo. Si tratta semplicemente di “amore”?
Ma?! Si e no! Amore esprime un concetto troppo
preciso, troppo coinvolgente e nel contempo troppo vago. Non occorre rivestire questa parola con
mantelli che ne mascherino l’identità e neppure mandarla nel mio cervello nuda
e cruda. E’ un'altra cosa. Una cosa che mi affascina, mi fa desiderare anche
solo il vederla, il sentirla parlare … per sentirmi bene, per essere a mio
agio, oserei dire, essere felice!
Però! Deve essere molto bella!
Insisti, eh! Si e no! Lo è, ma non c’entra nulla!
Insomma, tranne per qualche forma meravigliosa di particolari intelligenze! Ha
per di più una facoltà che mi entusiasma. Spesso, e se ti dico spesso, mi
sorprende! Come se mi si accendesse una luce improvvisa. Hai capito?
No!
Ma con chi sto parlando, io?! Se tu dovessi scrivere
di me che seduto sulla mia vita, ti
racconto di lei e ti dico che l’ammiro e la guardo … cosa scriveresti!?
Scriverei … scriverei che ti sei imbattuto e stai
vivendo attraverso di lei in una eterna primavera di vita. Lei ti è primavera
di vita!
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