martedì 24 marzo 2015

"La Gina è vigina"


"La Gina è vigina"

Lui era stato nominato, tra la sorpresa e lo sgomento di tutta l'azienda, Direttore Generale e presentato come plenipotenziario! Lo incontro per caso alla stazione di Firenze. Me lo presentano, ci sediamo al caffè in attesa del treno. Mi racconta che la settimana successiva partirà per la "Gina". Mi ci vuole un attimo a capire quale sia la sua destinazione! Lo intuisco perché conosco i programmi dell'azienda. Mettono il naso, per la prima volta, in Cina e inviano il loro massimo dirigente. Parliamo: io so dov'è la Cina solo perché appassionato lettore della filosofia taoista ho scavitolato a lungo nella storia passata e recente di questo grande paese. Lui continua a chiamarla "Gina" perché non riesce ad esprimersi che nel suo dialetto. Oltretutto parla solo quello! Il che non guasterebbe se almeno avesse saputo di cosa stesse parlando! Ha una idea talmente vaga della sua destinazione che non si rende nemmeno conto che il prodotto meraviglioso che ha tra le mani va trattato, con il mercato cinese, assolutamente con le pinze. So come è andata a finire, la cosa può essere intuita anche da chi ha una vaga idea di come si debba procedere in un Paese dalla millenaria cultura, grande come la Cina.

Eccomi al punto. Dicono che la Cina, il suo governo, la sua mega azienda chimica investe in Italia. Tutti contenti. La differenza tra comprare e investire a volte è sottile ed a volte macroscopica. Investo quando metto del capitale in una azienda che produce in un definito territorio. che usufruisce integralmente di quella produzione, garantendo mano d'opera, incrementi di produzione, tasse in quello specifico paese. Compro quando divento proprietario di maggioranza di tutto il pacchetto azionario, senza alcun vincolo di sorta. Questo secondo me il caso della Pirelli. Con buona pace di quel Leopoldo Pirelli e di quel Giovanni Agnelli e di quei tanti altri che avevano tentato di trasformare l'Italia da un Paese agro-silvo-alimentare in un Paese industriale. Gli eredi hanno capito, per le loro tasche che era molto migliore una nuova trasformazione mutuando l'industria in finanza ...tanto più che pochi di noi sanno o hanno capito dove sia e cosa sia la "Gina".

venerdì 20 marzo 2015

Tra crociata e crociera

Lanterne per lucciole

Ennesima goccia che alimenta il mare magnum di efferati delitti. Quattro o cinque bipedi mascherati da umani imbracciano armi ed uccidono su mandato, come afferma un loro esaltato promotore, dello stesso dio. Il quale non esistendo, il loro dio come ogni altro suo simile, se ne strafrega di questo incredibile e feroce branco di bipedi. D'altro canto, nello straordinario evento in cui volesse far presente la sua esistenza, resterebbe talmente inorridito da tale comportamento che si troverebbe di fronte a due scelte. Dimettersi o sterminarli. Se mi è consentito dargli un consiglio: prima li stermini e poi si dimetta! Il portavoce di questo branco, meglio sarebbe dire il portaululato di questo branco, urla ai quattro venti che sono stati uccisi quattro crociati italiani. La banalità del male porta a scambiare quattro pensionati in crociera sul mediterraneo per antichi crociati. Resta da capire chi e perché arma questi delinquenti. Un Paese arabo che compra armi in Cina, in Russia, negli USA o a Montecarlo dal solito grossista, dal grande sigaro in bocca, che vive su un lussuoso barcone pieno di splendide mignotte? Oppure comprano armi direttamente in fabbrica, ovunque nel mondo i fabbricanti di armi sono complici di questi bipedi. Sento dire che certe Nazioni sono talmente grandi da avere confini incontrollabili, quindi è difficile sorprendere uno di questi bipedi che armato fino ai denti ne oltrepassi i confini. Ma le cosiddette teste pensanti, gli animatori di questi terrificanti burattini, vivono in case con tanto di indirizzo, numero civico e numero di telefono. Individuabili. Oppure non li si vuol individuare perché diversamente finisce la festa? Anche questa è una drammatica possibilità. A meno che non si debba ammettere che in questo mondo elettronico e tanto moderno così decantato, pieno di spie e di droni, non si riesca ad eliminare, fisicamente e più brutalmente possibile, questi brillanti strateghi che scambiano quattro pensionati in crociera per quattro crociati!


sabato 7 marzo 2015

Le fatiche dell'Isis

Le fatiche dell'Isis

Finora questa sottospecie umana si è dimostrata vincente sia da un punto di vista strategico che militare nonché economico, per loro stessi. Spaventosi massacri che come tutti i massacri, ivi compresa una sola uccisione di un essere umano, sono solo azione idiote. Al di là di qualsiasi questione etica e morale. Considerazione doverosa: diversamente bisognerebbe ripartire da quel che combinò l'Enola Gay in Giappone. Quello che trovo teatralmente inutile ed un grande spreco di fatica è la distruzione delle antiche memorie della loro stessa civiltà. E mi domando il perché non prendono esempio dal nostro Paese che, a sentire dire da tutti, detiene una alta percentualità di storiche ed artistiche memorie di grande valore culturale per tutto il mondo. Ci fu un solo capo di stato che si preoccupò seriamente di salvaguardare da furti e rapine la città di Roma. Forse fu Giulio II che incaricò Raffaello di sovraintendere alla conservazione di quanto restava della Roma imperiale. Trattandosi di Giulio II dubito che si preoccupasse tanto dei monumenti quanto del fatto che gli urtava i nervi che fossero i nobili romani che li depredavano per costruirsi i propri palazzi più di quanto non fosse la sua aderenza alla filosofia del Marchese del Grillo! ( Io so' io e voi nun sete un cazzo!)
Eccomi alle fatiche dell'Isis, con quelle stronzate dei bulldozer che distruggono mura antichissime o dei martelli che spaccano statue. Se vogliono ottenere lo stesso risultato con minor fatica facessero come in Italia. Ad esempio, vedere le contestazioni della Guardia di Finanza ai conti di quel bravo signore che fu messo a dirigere la conservazione di Pompei. Vedere quanto nel corso degli anni, i vari ed illuminati Governi italiani, hanno messo finanziamenti a disposizione per la manutenzione di tutte le antichità che fanno o facevano la ricchezza del nostro Paese. Una cosa semplicissima. per mandare realmente tutte queste ricchezze a puttana, basta seguire il nostro esempio. Vienna, Museo dell' Arte Moderna, il Kunsthistorisches, straordinaria visita di qualche anno fa, pulitissimo, servitissimo, illuminato giustamente, restaurant compreso ... insomma perfetto come i nostri Uffizi, a Firenze, dove secondo me dall'arruffata quadreria, da una immobile cantina piena di opere d'arte, a tutto il resto, compresa la caffetteria, c'era ... c'era di che dire! Ho avuto un attimo di bontà...E che lo stesso attimo mi sono dimenticato dei vari Ministri-poeti, tipo, per caso mi viene in mente, il Bondi!

Nemici dell'Isis! Un consiglio, fate come noi, oltretutto sollevate meno polvere e poi difficilmente qualcuno vi accuserà di delinquere contro l'umanità. Almeno avrete una eternità di ergastolo in meno!